Nemmeno la BIC

Nemmeno la BIC

“Chi è il vostro target? Vogliamo vendere a tutti”. Questa è la risposta che ricevo nella maggior parte dei casi quando faccio questa domanda. Sapere a chi vogliamo proporre un prodotto e perché lo stiamo facendo sono le due domande che ogni imprenditore dovrebbe farsi nel momento stesso in cui decide di intraprendere un cammino d’impresa.

Possibile che un prodotto sia adatto a tutti? O meglio, è possibile che un prodotto interessi a chiunque? Decisamente no, in caso contrario tutte le persone che fanno parte di un target sarebbero uguali.

Qualche giorno fa ho riletto un post dell’Associazione Italiana Neuromarketing: un famoso brand di caffè, aveva progettato il proprio packaging in modo che all’apertura, il cliente sentisse il profumo. Un modo per associare un’esperienza di brand ad una emozione positiva, dato che il caffè e il suo sentore arrivano nella nostra mente, proprio dove emozione e memoria sono nello stesso posto.

Questo meccanismo funziona con tutti i brand? No, altrimenti esisterebbe una sola marca sul mercato. Non tutti i caffè sono uguali, sia dal punto di vista fisico (miscele, modalità di torrefazione, paese d’origine, varietà), né dal punto di vista dei valori nei quali si riconoscono e che comunicano all’esterno.

Ed è così per ogni prodotto.

Non ho mai acquistato una BIC in vita mia, tranne quella in edizione speciale: una penna in metallo color argento in una confezione con due ricariche.

A me piace scrivere ancora con la penna, ma non con un oggetto qualunque. Questa è stata la mia motivazione. Basata non su un bisogno (scrivere) bensì su una emozione: il piacere di scrivere le parole del mio taccuino con qualcosa di bello che avesse un valore per me.

Emozioni

Le emozioni sono la base della nostra vita, ci aiutano ad affrontare le situazioni che viviamo ogni giorno.
Orientano le nostre scelte, anche quella di un semplice caffè o di una penna. Nessuno dei nostri acquisti, nemmeno quelli più razionali, vengono fatti in modo completamente consapevole.

Storytelling e content marketing del vostro brand lavorano proprio sulle emozioni che suscita il prodotto e sono una costruzione costante, fatta ogni giorno.

Non si tratta solo di essere unici, bensì di essere irripetibili: nessun telefono è come l’Iphone, nessuna bevanda è come una RedBull. Ma è come un brand costruisce il percorso di avvicinamento alle persone che crea la percezione di unicità.

Un percorso fatto di tappe temporali in cui ogni punto di contatto deve essere curato: testi, microtesti, colori, tutto è progettato perché chi arriva lì viva e sperimenti quella precisa emozione.

Nel mio caso è stato l’espositore ben posizionato della mia cartoleria di fiducia. Uno spazio fisico che però è sempre lì, e io so che lì ci sono gli oggetti che sono appena arrivati: penne particolari, matite, colori. Tutto ciò che interessa ad un bambino in età scolare, ma anche ad un creativo come me.

Quello spazio fisico ha creato uno spazio mentale. Quando vado per fare delle stampe entro con il pensiero che ci sarà qualcosa di nuovo e interessante in quello scaffale. Con il risultato che i miei acquisti vanno sempre oltre i 20 centesimi di una fotocopia.

Parlate, scrivete e comunicate alle persone, non ai like dei vostri social, perché nemmeno la BIC vende a tutti!

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