Cosa posto oggi?

Cosa posto oggi?

“Cosa scrivo oggi sui social?” La risposta di solito è “devi fare il piano editoriale”.
Un consiglio che continuo a dare. Ma non come primo punto di una strategia di comunicazione.

Perché il punto non è il piano editoriale, bensì è ciò che hai da dire alle persone.

Mi spiego meglio usando la lista di domande creata Chris Nelson, Search Quality di Google.

  • Hai un pubblico che troverebbe interessante questo contenuto se lo leggesse venendo direttamente da te?
  • I tuoi contenuti dimostrano esperienze di prima mano e una conoscenza approfondita dell’argomento?
  • Dopo aver letto il tuo contenuto, le persone avranno la sensazione di aver imparato a sufficienza su un determinato argomento?
  • Chi dovesse leggere i tuoi contenuti, quando se ne andrà avrà avuto un’esperienza soddisfacente?

Se la risposta a tutte queste domande è SI, stai creando dei contenuti con cui le persone interagiscono perché sono interessate al tuo brand.

Il piano editoriale è un contenitore organizzato che serve ad avere continuità con una panoramica d’insieme. Serve a rendere il racconto di brand equilibrato, vario e coerente con le attività di marketing previste. Non è la fonte dei tuoi contenuti o la base delle conversazioni che vuoi iniziare con il tuo pubblico.

Ecco perché la domanda non è “cosa scrivo oggi sui social”, bensì a cosa penso oggi per avere l’attenzione e l’interesse delle persone.

Le parole non descrivono, sono azioni

 

Stamattina, rileggendo alcune note del mio taccuino, ho trovato un paio di testi che mi hanno fatto riflettere.

𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲, 𝗱𝗶 𝗝𝗼𝗵𝗻 𝗔𝘂𝘀𝘁𝗶𝗻. Le parole non hanno solo una funzione descrittiva ma sono azioni vere e proprie. Un concetto che i copy usano tutte le volte che scrivono un testo, qualunque esso sia. Le parole sono azioni, le azioni coinvolgono le persone, le persone sono quelle che poi sceglieranno di interagire con il vostro brand.
𝗖𝗼𝘀𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗲 𝗯𝗲𝗻𝗲, 𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗠𝗮𝘇𝘇𝗮, che raccoglie oltre sessanta annunci copy celebri a partire dagli anni ’60.

“Cosa scrivo oggi sui social?”

1) Se pensi che la tua comunicazione sia prendere la penna in mano e scrivere, nemmeno un piano editoriale ti salverà.
2) Se scrivi senza pensare alle persone, vuol dire che non ti interessano. E loro non saranno interessate a ciò che proponi.
3) Se non fai ricerche, anche casuali, la tua creatività e capacità di creare interazione, si seccherà come un asciugamano lavato senza ammorbidente.

E adesso, riponi la tua penna. Perché non ti serve.

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